Unesco

Residenze Borboniche, Patrimonio Universale

Dopo l’approvazione del Parlamento Italiano della proposta di creare un grande itinerario turistico-culturale delle Residenze Borboniche nel novembre 2014 l’Associazione “Siti Reali” ha promosso un APPELLO-PROPOSTA indirizzato alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO per ottenere il riconoscimento dei valori universali del Sistema delle 13 residenze di Casa Reale di Borbone del Sud Italia, quale sito seriale che nella storia umana rappresenta non solo un esempio straordinario di architettura monumentale internazionale ad alto valore paesaggistico e di biodiversità, ma anche una testimonianza eccezionale di pianificazione e sviluppo culturale, economico e sociale in ambito euromediterraneo durante l’epoca del dispotismo illuminato, delle riforme e delle rivoluzioni di fine Settecento.

Al pari del sito UNESCO delle Residenze Sabaude e a distanza di alcuni anni dal primo riconoscimento UNESCO al sito casertano (1997 – Reggia/Acquedotto/Belvedere di San Leucio), Siti Reali Onlus ritiene necessario e opportuno per lo sviluppo culturale e territoriale di Napoli e del Mezzogiorno ampliare il riconoscimento a tutto il Sistema delle Residenze Borboniche dell Sud Italia.

Il maestoso itinerario delle 13 residenze di Casa Reale dei Borbone Due Sicilie, unitamente alla “corona” territoriale dei Siti Reali e degli insediamenti e investimenti regi, rappresenta nella storia umana:

  • un’eredità culturale unica e imperdibile;
  • un esempio eccezionale di architettura monumentale internazionale ad alto valore paesaggistico e di biodiversità;
  • una straordinaria testimonianza di pianificazione e sviluppo culturale, economico e sociale, felicemente interpretata nello spirito eloquente del Secolo dei lumi, secondo uno schema che integrava l’opera umana nel suo paesaggio naturale in maniera organica e scenografica.

Le Residenze Borboniche costituiscono l’insieme delle dimore reali edificate, acquistate e adattate a partire dal 1734 e fino al 1860 come manifestazione del grande potere di una delle più importanti corti d’Europa e teatro della raffinata vita di uno più antichi stati italiani del vecchio continente e del Mediterraneo.

Nel 1734 don Carlos di Borbone, figlio di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese, si insedia a Napoli e ripristinando l’autonomia del regno, mette fine a quasi due secoli di vicereame. La disastrosa situazione socio-economica indusse il sovrano a inaugurare una stagione di riforme. Nel clima dell’assolutismo illuminato gli insediamenti regi contribuirono notevolmente alla strategia di recupero e valorizzazione sociale e territoriale di un rinnovamento concentrato sulle due capitali di Napoli e Palermo ma esteso a tutto il Mezzogiorno.

I “Siti Reali”, oltre a funzioni di svago e luoghi di delizia della corte borbonica, contribuirono in maniera innovativa allo sviluppo culturale, sociale, produttivo e infrastrutturale di gran parte del Sud Italia, attirando allora l’attenzione dei viaggiatori del Grand Tour e oggi quella di migliaia di turisti e visitatori desiderosi di vivere il passato ricercando le radici della propria cultura.

Uno straordinario unicum storico, culturale e paesaggistico da far conoscere al mondo intero e trasmettere alle future generazioni, attraverso adeguate azioni di tutela e valorizzazione.

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