La riserva di caccia del Re

Trekking tour al Cratere degli Astroni con degustazione di vini in cantina

Nel ‘700 la caccia perse il suo carattere selvatico, legato alla forza fisica e alla guerra, divenendo una “funzione di Stato” occasione di relazioni sociali e salotto all’aperto dove esibire lusso e buone maniere. L’arte venatoria, in tal modo, divenne una manifestazione visibile della magnificenza dei sovrani d’Europa investiti del potere regale per designazione divina.

Non da meno furono i sovrani borbonici delle Due Sicilie che a Napoli e Palerno e nei dintorni delle due capitali scelsero numerosi siti per la pratica della caccia, tra questi il Sito Reale degli Astroni, polmone verde incastronato tra la città di Napoli e l’area dei Campi Flegrei.

L’area degli Astroni, nata circa 4.400 anni fa, fu utilizzata già in epoca romana per le sue fonti termali come pure da Federico II di Svevia che nel 1217 vi si recò per curarsi da una malattia. Al periodo aragonese e poi quello borbonico si deve la sua trasformazione in tenuta reale di caccia, con l’introduzione di diverse specie di animali e la recinzione del periplo con le mura che ancora oggi si conservano sul bordo del cratere, uno dei più grandi tra i trenta dei Campi Flegrei.

Dall’unità d’Italia si susseguirono diverse alterne vicende che portarono sino ai giorni recenti, nel 1987, il Ministero dell’Ambiente all’istituzione del vincolo statale di Riserva Naturale dello Stato, affidando la gestione degli Astroni al WWF che aprì l’Oasi al pubblico nel 1992.

Accompagnati da operatori del WWF, il prossimo 18 giugno 2023 lungo il percoso di visita al Cratere degli Astroni rivivremo l’esperienza del re e della sua corte, attraverso l’esporazione della natura incontaminata dei luoghi e i racconti legati alla passione venatoria dei sovrani borbonici, in un contesto storico e naturalistico di estrema e rara bellezza.

Il tour proseguirà presso “Cantine Astroni”, l’azienda vitivinicola ubicata alle pendici esterne del Cratere degli Astroni nata per volontà della Famiglia Varchetta, impegnata da generazioni nella tutela e promozione del patrimonio enologico autoctono. I partecipanti che sceglieranno di aggiungere questa ulteriore esperienza alla visita dell’Oasi avranno la possibilità di conoscere da vicino i vigneti che affacciano sul Cratere degli Astroni e la cantina aziendale dove tra vasche, tini e barricaia avviene la produzione dei vini dell’azienda. Al termine della visita laboratorio didattico di degustazione di vini accompagnato da tagliere di prodotti tipici locali.

+RACCOMANDAZIONI+

• l’accesso al Cratere degli Astroni è sconsigliato a persone con ridotta capacità motoria. Il percorso prevede alcuni tratti con scalini e una discesa e risalita di circa 80 metri;
• si consigliano scarpe comode da ginnastica e/o da escursione;
• si consiglia di portare con sè acqua e piccoli cibi in quanto all’interno della riserva non vi sono bar o punti ristoro, salvo una fontana per l’acqua potabile all’ingresso del sito presso i servizi igienici;

++COME ARRIVARE++