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«Si suona a Napoli»: musica strumentale tra viceregno e Carlo di Borbone

Il prossimo appuntamento delle celebrazioni dell’Anno Carolino è in programma per il 14 maggio 2016 alle ore 11 presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena a Napoli. Grazie alla collaborazione tra il Comitato delle Celebrazioni e la Fondazione Pietà dei Turchini saranno riscoperti capolavori di musica e musicisti oggi dimenticati, ma che ebbero all’epoca un ruolo di primo piano nella produzione strumentale della tradizione napoletana.

Fra la fine del 17.mo e l’inizio del 18.mo secolo, Napoli si afferma in tutta Europa come un centro di prima grandezza nella produzione non solo per la musica vocale, ma anche per quella strumentale. Musicisti napoletani vengono impiegati nelle corti europee e contribuiscono a diffondere il linguaggio strumentale sviluppato negli antichi Conservatori napoletani.

Attraverso lo studio dei lavori di musicisti quali Pietro Marchitelli, Giovanni Carlo Cailò, Giuseppe Antonio Avitrano, Giovanni Antonio Guido, Michele Mascitti, Francesco Supriani, Giovanni Antonio Piani, Nicola Fiorenza e altri, si intende promuovere il recupero e la valorizzazione del repertorio strumentale napoletano fra Sei e Settecento, conservati nelle biblioteche di Napoli e altre città europee.

Alla conferenza interevengo: Enrico Gatti, Guido Olivieri, Paologiovanni Maione, Francesco Nocerino, Domenico Antonio D’Alessandro e Renata Cataldi.

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